LA SACRA BIBBIA - ANTICO TESTAMENTO - SAPIENZA

INTRODUZIONE AL LIBRO DELLA SAPIENZA

Caratteristiche principali
Il libro della Sapienza si potrebbe definire «un tentativo di dialogo con la cultura greca». Le allusioni ai poemi di Omero, alla protesta sociale del poeta greco Esiodo e alle opere filosofiche di Platone non sono rare. Si fa uso inoltre di un vocabolario ricercato, e la familiarità con la cultura greca non si limita alle forme espressive. L'autore vuole anche valorizzare alcuni elementi di questa civiltà, come ad esempio il concetto di «misura» che gli serve per mostrare che Dio castiga con grande moderazione (vedi 11, 15-12, 22).
Altra caratteristica del libro è un grande interesse per il problema del potere politico. Contiene infatti un accorato appello ai prìncipi pagani, perché si comportino con saggezza, giustizia e moderazione (6, 1ss). Allude anche alle vittime del potere politico, al culto della personalità del sovrano (14, 21) e a chi è fiero di governare su molte nazioni (6, 2).

Autore e ambiente storico
Il libro della Sapienza viene spesso indicato come Sapienza di Salomone. L'autore infatti, nei capitoli 7-9, parla in prima persona e presenta se stesso come il re che ha ottenuto in dono la sapienza (vedi 1 Re 3, 5-15). Di qui l'identificazione con il sapiente re Salomone, che regnò sul popolo d'Israele tra il 972 e il 933 a.C.
Ma il libro della Sapienza, secondo molti studiosi, non è così antico, anzi è uno dei libri più recenti dell'Antico Testamento. L'autore lo ha scritto in greco, mentre viveva in Egitto ai tempi di Giulio Cesare o forse di Ottaviano Augusto, cioè tra gli anni 50 e 30 a.C. Il libro è rivolto a una comunità che vuole il suo spazio politico nel mondo in cui vive (19, 16). Cerca tuttavia di farle ritrovare la propria identità, mediante una approfondita e attuale riflessione sulla parola di Dio.
L'autore propone una specie di rilettura di testi biblici anteriori tenendo conto della mentalità greca. Non è strano quindi trovare concezioni sconosciute all'AT ebraico, come la separazione dell'anima dal corpo (vedi 9, 15) o l'immortalità dell'anima (vedi 3, 1-9; 8, 17; 15, 3; ecc.).

Schema
- Il destino di chi crede e di chi non crede 1, 1-5, 23
- Elogio della Sapienza 6, 1-11, 3
- Meditazione sull'Esodo 11, 4-19, 22

IL DESTINO DI CHI CREDE E DI CHI NON CREDE

CAPITOLO 1
DEDICATEVI SINCERAMENTE AL SIGNORE CON GRANDE AMORE
1 Amate la giustizia,
voi che governate il mondo,
dedicatevi al Signore con grande amore
e cercatelo con cuore sincero.
2 Perché se non lo irritate egli si lascia
trovare;
se avete fiducia in lui, egli viene incontro
a voi.

DIO CONOSCE I PROGETTI DELL'UOMO
3 Se ragioni in modo ambiguo, ti allontani
da Dio,
e se vuoi mettere alla prova la sua potenza,
egli manda all'aria i tuoi progetti insensati.
4 La sapienza non può entrare in un cuore
malizioso,
non può abitare nell'uomo schiavo del
peccato.
5 La sapienza, spirito di Dio, educa l'uomo:
fugge l'inganno, sta lontana da chi fa
progetti pazzi,
si sente a disagio con chi agisce
ingiustamente.
6 La sapienza ama l'uomo
ma non sopporta chi disprezza il Signore.
Sì, Dio sa quanto accade nel cuore
dell'uomo,
conosce bene i suoi pensieri
e ascolta ogni sua parola.
7 La potenza di Dio riempie l'universo
e dà stabilità a tutte le cose.
Nessuna parola dell'uomo gli sfugge.
8 Se uno parla in modo ingiusto, non si
illuda:
avrà il castigo che si merita.
9 Per i progetti dell'empio ci sarà
un'inchiesta severa,
le sue parole giungeranno fino al Signore,
che condannerà i suoi misfatti.
10 Il Signore è sempre in ascolto
e non perde una sillaba,
nemmeno un bisbiglio di chi parla contro
di lui.
11 Fuggite dunque le parole inutili,
non mormorate contro il Signore, non
criticatelo.
Anche di una parola detta in segreto
renderete conto
e chi parla ingiustamente costruisce la sua
rovina.

DIO E' PER LA VITA
12 Non rincorrete la morte
abbandonando la strada che porta alla vita.
Non distruggetevi con le vostre mani.
13 Ricordate: Dio non ha creato la morte
e non vuole la morte degli uomini.
14 Ha creato le cose perché esistano;
le forze presenti nel mondo sono per la vita
e non hanno in sé nessun germe di
distruzione.
Sulla terra non sarà della morte l'ultima
parola
15 e chi fa quel che piace a Dio vive per
sempre.
16 I cattivi invece aprono alla morte la porta
di casa,
la chiamano e la invitano a venire,
la credono amica e spasimano per lei.
Arrivano a fare un patto con lei
e meritano così di riceverla in sorte.

CAPITOLO 2
I MALVAGI DICONO: GODIAMOCI LA VITA
1 I malvagi vaneggiano dicendo:
«La nostra vita è breve
e piena di tristezza,
giunti alla fine nessuno può salvarci
e non conosciamo nessuno che ci liberi
dalla morte.
2 Siamo stati messi al mondo per caso
e al momento di lasciarlo sarà come se
non fossimo esistiti.
Il respiro che ci fa vivere è leggero come il
fumo,
il pensiero è una scintilla sprigionata dal
palpito del cuore.
3 Quando si spegne, il corpo diventa cenere
e il respiro si perde come aria impalpabile.
4 Passerà il tempo e nessuno si ricorderà più
di noi;
nessuno parlerà delle nostre imprese.
La nostra vita passerà come una nuvola
che non lascia tracce,
si dissolverà come nebbia
disfatta dai raggi e dal calore del sole.
5 La nostra vita è solo un'ombra che passa,
al momento della morte non possiamo
tornare indietro.
La sua data è già stata fissata e nessuno la
può rinviare.
6 Diamoci dunque alla pazza gioia!
Godiamo questo mondo
con l'ardore della giovinezza:
7 beviamo tutti i vini prelibati, inebriamoci
di tutti i profumi,
non chiudiamo gli occhi davanti ai fiori
della primavera.
8 Coroniamoci con boccioli di rose prima
che appassiscano.
9 Su ogni prato lasciamo i segni dei nostri
godimenti
in ogni luogo le tracce della nostra gioia.
Ne abbiamo pieno diritto.

I PIU' FORTI SCHIACCIANO I POVERI
10 «Comportiamoci da padroni con il
povero che vive onestamente,
non vi sia riguardo per la vedova,
e neppure per i vecchi e i loro capelli
bianchi.
11 La nostra forza sia la norma suprema del
diritto,
perché i deboli non valgono niente.
12 Tendiamo trappole all'uomo giusto
perché ci mette in imbarazzo:
si oppone alle nostre scelte,
ci rimprovera di non rispettare la legge
e ci accusa di incoerenza con l'educazione
ricevuta.
13 Egli pretende di conoscere Dio
e si dice servo del Signore.
14 Per noi e per i nostri progetti, egli è un
severo rimprovero.
E' insopportabile solo a vederlo.
15 La sua vita non è come quella degli altri,
il suo modo di fare è del tutto diverso.
16 Ci considera ambigui e falsi,
schiva le nostre abitudini come cosa sporca;
dice che solo il giusto alla fine sarà felice
e si vanta di avere Dio come padre.
17 Ma sono proprio vere le sue parole?
Proviamo a vedere come va a finire.
18 Se il giusto è figlio di Dio, Dio l'aiuterà,
lo libererà dalle grinfie dei suoi nemici.
19 Mettiamolo alla prova con torture e
insulti,
e vediamo fino a che punto sopporta il
male.
20 Condanniamolo ad una morte infame.
Se è vero quel che dice, Dio interverrà in
suo favore».

..MA FANNO MALE I CONTI
21 I malvagi pensano così ma si sbagliano,
la loro cattiveria li rende ciechi,
22 non conoscono i progetti segreti di Dio
e non immaginano che egli ricompensa chi
lo ama
e disprezzano l'onore riservato a chi è
onesto.
23 Dio ha creato l'uomo perché fosse
immortale
e lo ha fatto a immagine del suo essere
divino.
24 Solo per invidia del diavolo
la morte è entrata nel mondo
e quelli che stanno dalla sua parte
ne fanno l'esperienza.

CAPITOLO 3
I GIUSTI POSSONO SPERARE NELLA VITA
1 Le anime dei giusti sono al sicuro
nelle mani di Dio,
nessun tormento li colpirà.
2 Agli occhi degli stolti la loro morte parve
uno sfacelo,
la loro scomparsa la fine di tutto,
3 il loro allontanarsi da noi un disastro,
ma essi sono nella pace.
4 A molti sembravano castigati da Dio,
mentre essi sperano in una vita senza fine.
5 Dio li ha corretti solo con mano leggera
per dar loro una grande ricompensa.
Dio li ha messi alla prova
e li ha trovati degni di vivere con lui.
6 Li ha purificati dalle scorie, come si fa
con l'oro,
e li ha accolti come un sacrificio.
7 Quando interverrà in loro favore, essi
brilleranno,
saranno come le fiamme che bruciano
tutto un pagliaio.
8 Il Signore sarà loro re per sempre
ed essi potranno giudicare i popoli
e comandare su di loro.
9 Chi ha fiducia nel Signore, capirà i suoi
progetti
e chi gli è fedele nell'amore vivrà unito a
lui.
Perché Dio riempie di amore quelli che lo
amano
e interviene in favore di quelli che si è
scelti.

LA SPERANZA DEI CATTIVI NON HA FONDAMENTO
10 I cattivi riceveranno il castigo che si
meritano,
perché non hanno avuto a cuore la
giustizia
e hanno voltato le spalle al Signore.
11 Chi disprezza la Sapienza e i suoi consigli
è un infelice,
la sua speranza non ha fondamento,
i suoi sforzi sono inutili
e tutto quel che fa non ha senso.
12 Anche sua moglie prende una strada
sbagliata;
i loro figli continueranno a fare il male
e tutta la loro discendenza sarà maledetta.

L'ONESTÀ CONTA PIU' DEI FIGLI
13 La donna che non ha tradito il marito,
può essere felice anche se non ha figli
e avrà una ricompensa nel giorno del
giudizio.
14 L'uomo che non ha fatto il male
e non ha pensato cose malvagie contro il
Signore,
sarà felice anche se non ha figli.
Per la sua fedeltà riceverà un dono
stupendo,
avrà un posto privilegiato nella casa del
Signore.
15 Infatti un impegno generoso ha come
frutto la gloria
e ha radici profonde perché è suggerito
dalla sapienza.
16 Invece i figli di un adultero non avranno
fortuna
e quelli nati da un'unione illegittima
finiranno male.
17 Se vivranno a lungo non saranno
apprezzati,
nemmeno da vecchi riceveranno segni di
stima.
18 Se moriranno presto, non ci sarà speranza
per loro.
19 Per la gente cattiva c'è solo una fine
infelice.

CAPITOLO 4
1 Essere onesti conta più che avere figli.
Soltanto chi è onesto è approvato da Dio
e dagli uomini
e lascia un ricordo che non tramonta mai.
2 Finché è vivo, lo imitano
e quando è morto lo rimpiangono:
nell'eternità è come un vincitore che viene
incoronato
al termine di un confronto leale.

I FIGLI DEI CATTIVI
3 Tutta la discendenza dei cattivi non serve
a niente:
proviene da germogli corrotti,
non può mettere radici profonde
e non diventerà mai un solido ceppo.
4 Forse arriva a mettere qualche ramo.
Ma è una crescita che non dura:
il vento la scuote e la sradica con violenza.
5 I suoi rami ancora fragili vengono
spezzati,
i suoi frutti sono da buttare via:
acerbi non li puoi mangiare e non servono
a niente.
6 Così i figli di un'unione illegale
al momento del giudizio saranno la prova
che i genitori hanno sbagliato tutto.

MORIRE GIOVANI NON E' SEMPRE UN MALE
7 L'uomo onesto, anche se muore giovane,
ha una sorte felice.
8 Un anziano, infatti, non è circondato di
stima per la sua lunga vita
o per il numero degli anni.
9 La saggezza vale più dei capelli bianchi
e una vita onesta più di una lunga
esistenza.
10 Chi si rende gradito a Dio, da lui è amato
e, se vive in mezzo a gente cattiva,
Dio lo prende e lo fa vivere altrove;
11 lo porta via perché il male
non lo inganni con il suo fascino,
non deformi il suo modo di pensare.
12 Infatti il fascino di una vita frivola oscura
i veri valori
e la giostra dei desideri sconvolge l'uomo
senza difese.
13 L'uomo giusto, invece, raggiunge in breve
tempo
la pienezza di tutta una vita.
14 La sua esistenza piace al Signore
che lo toglie in fretta da un ambiente
malvagio.
Gli altri vedono ma non capiscono;
non vogliono rendersi conto
15 che Dio riempie di amore quelli che lo
amano
e interviene a favore di quelli che si è
scelti.
16 L'uomo onesto che muore
è condanna per i cattivi che restano in
vita;
e il giovane che ha raggiunto in poco
tempo la perfezione
è accusa per i cattivi e per la loro lunga
vecchiaia.
17 Vedono la fine dell'uomo sapiente
ma non capiscono quel che Dio ha voluto
per lui
e la ragione per cui l'ha portato al sicuro.
18 Vedono e mostrano tutto il loro disprezzo,
ma chi ride per ultimo è il Signore.
19 Essi infatti diventeranno un cadavere
spregevole:
tra i morti saranno sempre oggetto di
scherno.
Perché Dio li schianterà dalle fondamenta.
Li butterà giù a capofitto
ed essi non potranno dire una parola.
Sarà un disastro per sempre:
si troveranno in mezzo ai dolori
e nessuno si ricorderà di loro.

I CATTIVI DI FRONTE AGLI ONESTI
20 Quando dovranno rendere conto dei loro
peccati,
i cattivi si presenteranno pieni di paura
perché saranno i loro stessi misfatti ad
accusarli.

CAPITOLO 5
1 Allora l'uomo onesto,
in tutta sicurezza,
si alzerà contro quelli che l'hanno
schiacciato
e hanno disprezzato il suo impegno.
2 A vederlo, saranno tutti sconvolti e in
preda alla paura,
sorpresi perché Dio l'ha salvato
quando meno se l'aspettavano.
3 Con sospiri affannosi e in mezzo a gemiti
e, presi da rimorso, si diranno l'un l'altro:
4 «E' lui quello che abbiamo deriso?
Siamo stati degli stupidi a disprezzarlo,
per noi la sua vita era una follia
e la sua morte un disonore.
5 Come mai ora si trova in mezzo ai figli di
Dio?
La sua sorte è quella degli amici di Dio.
6 Noi, purtroppo, abbiamo preso la strada
sbagliata,
la giustizia non ha illuminato le nostre
decisioni.
E' come se il sole non si fosse mai alzato per noi.
7 Abbiamo battuto fino al disgusto strade
sbagliate e rovinose:
abbiamo vagato nel deserto
senza riconoscere la pista tracciata dal
Signore.
8 A cosa ci è servita la nostra arroganza?
Che cosa abbiamo messo insieme
coi soldi dei quali ci siamo tanto vantati?
9 Tutto è scomparso come ombra,
come parole che passano inascoltate.

10 «La nostra vita è come una nave che
taglia l'onda impetuosa,
ma poi il solco della sua rotta si perde
e la scia del suo scafo scompare fra le
onde.
11 E' come un uccello che vola nell'aria,
ma il suo volo non lascia segno.
Attraversa l'aria leggera, la colpisce con le
sue ali,
la taglia con il suo movimento rapido e
sicuro,
ma poi non rimane nessun segno del suo
passaggio.
12 E' come una freccia scoccata contro un
bersaglio:
l'aria la lascia passare ma poi torna al
posto di prima
e il tracciato della freccia ti sfugge.
13 Così anche noi; appena nati siamo subito
scomparsi,
non abbiamo lasciato nemmeno un segno
di onestà
e ci siamo logorati nel male».
14 La speranza dei cattivi è come polvere
sollevata dal vento,
come vapore leggero portato via
dall'uragano;
è come fumo disperso dal vento.
E' uno che viene un momento a casa tua
ma poi tu lo dimentichi subito.

DIO STA CON CHI E' ONESTO
15 L'uomo onesto vive per sempre:
sa che il Signore si prende cura di lui
e gli garantisce una ricompensa sicura.
16 Presso il Signore riceverà un manto regale,
troverà una corona splendida,
perché il Signore lo protegge con la sua
mano
e gli fa scudo con il suo braccio.
17 Per lui è come un guerriero:
per schiacciare i nemici si serve di tutto il
creato;
armatura è la sua forza,
18 corazza la sua giustizia,
elmo il suo giudizio inappellabile,
19 scudo la sua santità invincibile.
20 Usa la sua collera inflessibile
come una spada affilata.
Anche le forze della natura
si alleano con il Signore contro gente
insensata;
21 su di loro si scagliano infallibili le frecce
come scoccate da un arco tra le nubi;
22 su di loro cadono chicchi di grandine,
come lanciati da un tiratore infuriato;
contro di loro si scatenano le acque del
mare
e i fiumi li sommergono senza pietà;
23 contro di loro si alza un vento terribile
e un uragano tutti li distrugge.
Perché l'iniquità devasta tutta la terra
e la pratica del male sbalza dal trono
uomini potenti.

ELOGIO DELLA SAPIENZA

CAPITOLO 6
LA SAPIENZA SERVE PER GOVERNARE BENE
1 Ascoltate dunque, o re, e imparate,
lasciatevi istruire, voi che comandate
su tutto il mondo.
2 Ascoltate bene, voi che siete a capo di
molti popoli
e siete fieri di governare su tante nazioni.
3 Il vostro potere discende dall'unico
Signore,
la vostra autorità viene da Dio,
l'Altissimo.
Egli esaminerà le vostre azioni
e indagherà sui vostri progetti.
4 Vedrà se voi, ministri del suo regno,
avete giudicato rettamente,
se avete rispettato la legge
e agito seguendo i suoi voleri.
5 Dio allora comparirà dinanzi a voi
all'improvviso con aspetto terribile,
perché è particolarmente severo con chi
sta in alto.
6 Chi non conta niente merita pietà e può
essere perdonato,
i potenti invece saranno giudicati con
rigore.
7 Il sovrano del mondo non si arresterà
davanti a nessuno,
non terrà conto di chi è al potere:
egli ha creato i piccoli e i grandi
e di tutti si prende cura alla stessa
maniera.
8 Ma per i potenti l'inchiesta sarà più
severa.
9 Per questo, o sovrani, a voi mi rivolgo:
mettetevi alla scuola della sapienza e non
sbaglierete.
10 Chi docilmente osserva i comandi di Dio
sarà da lui approvato,
e chi è stato educato alla sua legge
vi troverà una difesa.
11 Fate dunque tesoro delle mie parole,
cercatele con passione e imparerete.

LA SAPIENZA SI FA TROVARE
12 Luminosa è la sapienza e il suo splendore
non viene meno;
si lascia trovare facilmente da chi le vuol
bene
e la cerca con ardente desiderio.
13 Quando uno ama la sapienza,
è lei che si fa conoscere per prima.
14 Chi si alza presto per cercarla non dovrà
faticare,
la troverà seduta alla porta di casa.
15 Se ti innamori di lei, raggiungi le vette
della saggezza,
se stai sveglio per lei
i tuoi affanni finiranno presto.
16 Perché la sapienza stessa va in giro
alla ricerca di quelli che la meritano,
la incontri per strada tutta sorridente
e ti corteggia con mille stratagemmi.

LA SAPIENZA TI FA STRADA
17 La sapienza comincia proprio allora
quando uno desidera essere istruito da lei.
18 Applicarsi a questo studio vuoi dire amare
la sapienza,
amarla significa osservare le sue leggi.
Ubbidire ad essa è garanzia di vivere per
sempre
19 e questa vita ti permette di stare vicino a
Dio.
20 Così, se desideri la sapienza puoi giungere
fin sul trono.
21 Dunque se vi piace governare, o sovrani,
rendete omaggio alla sapienza e regnerete
per sempre.

PARLIAMO DELLA SAPIENZA
22 Che cos'è la sapienza? Qual è la sua
origine?
Vi dirò i suoi segreti:
voglio risalire alle sue origini
e parlarvi di lei in modo chiaro e lineare.
Non mi scosterò certo dalla verità,
23 non terrò niente per me
come fa l'invidioso che non cessa di
rodersi:
un tipo così non ha niente a che fare con
la sapienza.
24 Ma se i saggi diventano tanti, salvano il
mondo
e un sovrano sapiente assicura la felicità
del suo popolo.
25 Lasciatevi dunque istruire dalle mie parole
e ne ricaverete profitto.

CAPITOLO 7

IL GRANDE SALOMONE UN UOMO COME TUTTI

1 Anch'io sono un uomo,
mortale come tutti gli altri,
discendente del primo uomo che fu
impastato di terra.
Nel ventre di una donna è stato modellato
il mio corpo fragile e mortale.
2 A partire dal seme di un uomo
e dal piacere che accompagna l'amore,
per nove mesi il sangue materno mi ha
dato consistenza.
3 Appena nato ho respirato la stessa aria di
tutti,
sono entrato in un mondo dove tutti
soffrono allo stesso modo
e, come per gli altri, il pianto è stato il
mio primo grido.
4 Come tutti sono stato fasciato e
circondato di cure.
5 Nessun re ha cominciato a vivere in un
altro modo:
6 per tutti c'è una sola maniera di entrare
nella vita e di lasciarla.

...E CHIEDE IN DONO LA SAPIENZA
7 Perciò ho pregato Dio e Dio mi ha dato la
saggezza,
l'ho invocato e ho ricevuto lo spirito della
sapienza.
8 Ho preferito la sapienza alla conquista del
potere
e la ricchezza mi è parsa un niente al suo
confronto.
9 La sapienza è ben più di una gemma
inestimabile,
tutto l'oro del mondo è come una
manciata di sabbia
e l'argento di fronte a lei è paragonabile al
fango.
10 L'ho preferita alla bellezza e alla salute,
anzi, le ho dato più importanza della luce,
perché so che il suo splendore non vien
meno.

DIO HA ASCOLTATO LA PREGHIERA DI SALOMONE

11 Dio mi ha donato la sapienza
e per mezzo della sapienza tutti gli altri
beni,
perché nelle sue mani ci sono tesori
incalcolabili.
12 Di tutti ho goduto, convinto che la
sapienza li guida,
ma non sapevo che la sapienza è anche
loro madre.
13 Io ho imparato onestamente e vi insegno
con generosità,
le sue ricchezze non le tengo solo per me.
14 Per gli uomini esse sono un tesoro
inesauribile,
chi lo possiede si assicura l'amicizia di Dio
e può offrire in dono al Signore
una vita addestrata alla scuola della
sapienza.

15 Dio mi aiuti a parlare con intelligenza
e a riflettere in modo degno dei suoi doni.
Egli guida la sapienza verso gli uomini
e mette i saggi sulla strada giusta.
16 Sì, noi e tutti i nostri discorsi,
ogni sorta di conoscenza e ogni capacità
tecnica,
tutto dipende da Dio.

...E GLI HA DATO UNA GRANDE SCIENZA
17 Dio stesso mi ha fatto conoscere come
sono veramente le cose,
mi ha insegnato la struttura del mondo
e il gioco dei suoi elementi,
18 la divisione del tempo in presente, passato
e futuro,
le diverse posizioni del sole e l'alternarsi
delle stagioni.
19 Ho conosciuto il ciclo dell'anno e la
posizione delle stelle,
20 la natura degli animali e l'istinto delle
bestie feroci,
i vari tipi di piante e il potere curativo
delle radici,
le diverse mentalità e gli impulsi che
stimolano l'uomo.
21 Ho potuto conoscere le cose più nascoste
come quelle evidenti
perché la sapienza, artefice del mondo, mi
ha istruito.

UNA LODE DELLA SAPIENZA
22 La sapienza è uno spirito intelligente e
santo,
unico nel suo genere e interiormente ricco,
sottile, agile e penetrante,
limpido e senza macchia;
benevolo, amante del bene e pronto ad
agire,
23 spontaneo, generoso e amico dell'uomo,
sicuro, stabile e tranquillo,
onnipotente e capace di controllare tutto,
di arrivare al cuore di ogni persona
intelligente,
è puro e fine.
24 La sapienza si muove con estrema agilità,
è così immateriale che passa dappertutto
e penetra in ogni cosa.
25 E' come un fluido che emana dalla potenza
di Dio,
un'irradiazione perfetta di Dio che è
sovrano glorioso.
Nessun'ombra può offuscarla.
26 E' un riflesso della luce di Dio,
uno specchio lucido,
ti fa vedere che Dio agisce
ed è un'immagine della sua bontà.
27 Da sola può fare ogni cosa;
essa non cambia mai, ma rinnova
l'universo.
Accompagna gli uomini buoni di ogni
generazione,
li fa diventare amici di Dio e suoi profeti.
28 Perché Dio ama solo chi vive a tu per tu
con la sapienza.
29 Essa è più bella del sole e di ogni
costellazione.
Paragonata alla luce si rivela superiore:
30 infatti alla luce succedono le tenebre,
ma il male non la vincerà mai sulla
sapienza.

CAPITOLO 8
1 Domina su tutta la faccia della terra
e governa l'universo
in modo impagabile.

SALOMONE SI INNAMORA DELLA SAPIENZA

2 Fin da giovane l'ho amata e cercata
perché la volevo come compagna della mia
vita.
Mi sono lasciato sedurre dalla sua
bellezza.
3 La sapienza manifesta la sua nobile
origine,
perché condivide la vita di Dio
ed è la prediletta del Signore del mondo;
4 partecipa alla conoscenza stessa di Dio
e alle sue decisioni.
5 Se nella vita la ricchezza è desiderabile,
c'è forse ricchezza più grande della
sapienza
da cui ogni cosa deriva?
6 Se uno vuol fare un lavoro in modo
intelligente,
niente è meglio della sapienza che è
artefice di tutto.
7 Se uno vuol essere onesto,
sappia che la sapienza genera virtù,
perché insegna autocontrollo e saggezza,
giustizia e coraggio,
e queste sono le cose più importanti nella
vita dell'uomo.
8 Se uno vuole approfondire le sue
esperienze,
sappia che la sapienza conosce il passato e
prevede il futuro,
conosce le sottigliezze dei discorsi e le
soluzioni degli enigmi,
prevede fenomeni strani e prodigiosi,
la successione delle epoche e dei tempi.
9 Perciò ho deciso di sposare la sapienza e
di stare con lei;
sapevo che mi poteva consigliare bene,
confortarmi nei momenti di tristezza e di
preoccupazione.
10 Grazie a lei, in mezzo alla gente potrò
farmi un nome,
anche se sono giovane, sarò onorato tra
gli anziani.
11 Diranno che giudico con acutezza
e susciterò l'ammirazione di altri sovrani.
12 Se tacerò, essi aspetteranno,
se prenderò la parola staranno attenti
e se parlerò a lungo mi ascolteranno
ammirati.
13 La sapienza mi darà una gloria
immortale
e potrò lasciare ai miei successori un
ricordo duraturo.
14 Governerò i popoli
e le nazioni mi resteranno sottomesse.
15 Sovrani terribili avranno paura,
quando sentiranno parlare di me.
Sarò buono con il mio popolo e
coraggioso in guerra.
16 Poi, rientrato in casa, mi riposerò accanto
a lei,
perché la sua compagnia non procura
amarezze
e l'intimità con lei non provoca tristezza,
ma solo piacere e felicità.

17 Ho ripensato tutte queste cose
nel mio cuore e ho capito
che vivere unito alla sapienza mi assicura
l'immortalità;
18 che nella sua tenerezza c'è un godimento
sincero
e nelle sue mani una ricchezza inesauribile.
Ho capito anche che stare con lei ti fa
diventare intelligente,
parlare con lei ti rende famoso.
Perciò mi sono affannato per prenderla e
farla mia.
19 Ero un giovane bello
e avevo ricevuto in sorte un animo buono,
20 o meglio, perché ero buono,
ero entrato in un corpo senza difetti.
21 Sapevo che non potevo avere la sapienza,
se Dio non me la regalava
ed è già un segno di saggezza sapere da
chi viene un dono.
Perciò mi sono rivolto al Signore
e l'ho pregato di tutto cuore con queste
parole:

CAPITOLO 9

PREGHIERA DI SALOMONE

1 «Dio dei nostri padri,
Signore che ami e perdoni,
tu con la tua parola hai fatto l'universo,
2 con tutta la tua saggezza hai formato
l'uomo
perché sia signore di tutto quel che hai
creato,
3 perché governi il mondo con animo retto e
giusto
e pronunzi i suoi giudizi con imparzialità.
4 Dammi la sapienza che ti consiglia quando
governi,
non escludermi dal numero dei tuoi figli.
5 Io sono tuo servo, ti appartengo come
figlio della tua schiava,
sono un uomo debole e di vita breve,
ho scarsa esperienza e conosco poco il
diritto e le leggi.
6 Ma anche l'uomo più bravo di tutti
non conterebbe niente senza la sapienza
che viene da te.
7 Tu mi hai scelto come re del tuo popolo,
come giudice dei tuoi figli e delle tue
figlie
8 Mi hai comandato di costruire un tempio
sulla montagna santa
e un altare nella città dove tu abiti:
doveva essere come la tenda sacra
che avevi preparato dall'inizio.
9 La sapienza è con te e conosce quel che
fai;
era presente quando creavi il mondo.
Sa quello che ti piace,
quel che è giusto e conforme ai tuoi
comandi.
10 Dal cielo, che è la tua dimora,
e dal trono ove siedi glorioso, mandami la
sapienza,
perché sia sempre al mio fianco e fatichi
con me:
allora io imparerò quel che ti piace.
11 Lei sa e capisce ogni cosa,
mi guiderà con intelligenza nel mio lavoro,
e mi proteggerà con la sua presenza.
12 Così tutto quel che faccio ti sarà gradito.
Governerò il tuo popolo con giustizia e
sarò degno del trono di mio padre».

13 Chi tra gli uomini potrà mai conoscere la
volontà di Dio?
Chi potrà sapere quel che il Signore
vuole?
14 Noi siamo fragili,
ragioniamo tra mille dubbi e incertezze.
15 Il nostro corpo è mortale,
è fatto di terra e grava sull'anima.
E' come una tenda che pesa
e che opprime una mente già carica di
pensieri.
16 A stento possiamo immaginare le cose del
mondo,
anche quelle che sono a nostra portata, le
scopriamo a fatica.
Ma le cose del cielo, chi mai ha potuto
esplorarle?
17 Nessuno ha conosciuto la tua volontà
se non eri tu a dargli la sapienza,
se dal cielo non gli mandavi il tuo spirito
santo.
18 Solo così gli abitanti della terra
han potuto correggere il loro modo di
vivere,
hanno imparato quel che ti piace
e furono salvati per mezzo della sapienza.

CAPITOLO 10
LA SAPIENZA NELLA STORIA

ADAMO

1 La sapienza protesse il primo uomo,
il padre di tutti,
quando fu creato ed era ancora solo.
Poi lo liberò dalla sua colpa
2 e gli diede la forza di dominare
sull'universo.

CAINO E IL DILUVIO

3 Un uomo ingiusto, nella sua collera,
abbandonò la sapienza,
rovinò se stesso con la sua rabbia
fratricida
4 e per colpa sua le acque sommersero la
terra.
Ma la sapienza guidò un uomo onesto
su un semplice pezzo di legno,
e così, grazie a lei, la vita riprese sulla
terra.

ABRAMO

5 Quando i popoli erano tutti concordi nel
male
e non riuscivano più a capirsi,
la sapienza trovò un uomo giusto,
lo tenne lontano dal male e lo conservò
fedele a Dio;
lo aiutò ad essere più forte
della grande tenerezza che lo legava a suo
figlio.

LOT E LA DISTRUZIONE DELLE CITTA INFEDELI

6 Mentre i cattivi venivano distrutti,
la sapienza salvò un uomo giusto,
e lo fece sfuggire al fuoco caduto sulle
cinque città.
7 Quella gente era malvagia
e come prova esiste ancor oggi una terra
arida e bruciata
e piante che non riescono a far maturare i
loro frutti.
C'è anche una colonna di sale
che si innalza a ricordare una donna senza
fede.
8 Sì, quegli abitanti trascurarono la sapienza
e non poterono conoscere quel che è bello
e onesto,
anzi lasciarono ai posteri un monumento
della loro stoltezza,
perciò i loro errori non possono essere
dimenticati.
9 Invece la sapienza libera dalle sofferenze
tutti quelli che la servono.

GIACOBBE

10 La sapienza guidò sulla strada giusta
un uomo giusto, costretto alla fuga
perché suo fratello era adirato.
Gli fece capire che Dio è re del mondo,
gli fece conoscere quel che appartiene a
Dio,
nelle fatiche gli diede il successo,
e moltiplicò i frutti del suo lavoro
11 In mezzo a gente avida che voleva fargli
violenza,
la sapienza gli restò vicino e gli diede
ricchezze.
12 Lo difese contro i nemici,
lo tenne lontano dai tranelli degli
avversari,
in una lotta molto dura fu dalla sua parte
ed egli imparò che è più forte di tutti chi
riconosce Dio.

GIUSEPPE

13 La sapienza non abbandonò un uomo
giusto che era stato venduto
e lo liberò da una donna che voleva
sedurlo.
14 La sapienza scese nella cisterna insieme a
lui
e quand'era in prigione non lo
abbandonò.
Lo fece diventare viceré
e gli diede il potere su quanti lo avevano
oppresso;
smascherò quelli che lo avevano
calunniato
e a lui diede una gloria duratura.

MOSÈ E L'USCITA DALL'EGITTO

15 La sapienza liberò dagli oppressori
il popolo di Dio, che gli è fedele in tutto.
16 Diede coraggio a un servo del Signore,
che con opere portentose affrontò re
terribili.
17 Ai suoi fedeli diede il giusto salario delle
loro fatiche,
li guidò in un cammino meraviglioso:
di giorno li proteggeva,
di notte era per loro come un cielo
stellato.
18 Li fece passare attraverso il mar Rosso
in mezzo ad acque abbondanti,
19 ma sommerse i loro nemici
e poi, dal fondo del mare, li ributtò in
alto.
20 Così i giusti poterono spogliare i cattivi
e glorificare te, o Signore, che sei santo,
e lodarti tutti insieme perché li avevi
difesi.
21 La sapienza fece parlare anche i muti
e ai più piccoli fece dire cose che tutti
capiscono.

CAPITOLO 11
LA VITA NEL DESERTO
1 La sapienza favori le imprese degli Ebrei
per mezzo di un profeta santo,
un vero uomo di Dio.
2 Li fece passare attraverso zone deserte e
inospitali
ed essi piantarono le tende in luoghi
impossibili;
3 affrontarono nemici agguerriti e li
respinsero.

MEDITAZIONE SULL'ESODO

L'ACQUA COME DONO E COME CASTIGO

4 Gli Ebrei ebbero sete e ti invocarono, o
Signore,
e tu da una rupe scoscesa facesti uscire
acqua,
un rimedio per la loro sete dalla dura
pietra.
5 L'acqua che aveva punito i loro nemici
divenne un dono di Dio per gli Ebrei
affaticati.
6 Per gli Egiziani la corrente di un grande
fiume
fu inquinata di sangue
7 e questo era il castigo perché avevano
ucciso i bambini.
Per i tuoi invece ci fu la sorpresa di
un'acqua abbondante.
8 Quando furono assetati gli Ebrei capirono
quale castigo la sete era stata per gli
Egiziani.
9 Quando furono messi alla prova, benché
corretti con amore,
capirono quali tormenti avevano
sopportato i malvagi,
che avevi giudicato con durezza.
10 O Infatti sei stato come un padre e un
maestro
quando hai messo alla prova i tuoi;
quelli invece li hai maltrattati
come un re severo che condanna.
11 Lontano o vicino agli Israeliti,
gli Egiziani soffrivano:
12 il loro dolore era aggravato
dal ricordo dei dolori di prima.
13 Seppero infatti che gli Ebrei ricevevano in
dono l'acqua
mentre a loro era stata tolta per castigo:
si sentivano dominati dal Signore.
14 Infatti essi avevano rifiutato Mosè
prima ancora che fosse deposto sulla riva
del fiume,
e più tardi l'hanno deriso.
Ora, a conti fatti, dovevano ammirarlo
dopo aver patito una sete ben diversa da
quella degli Ebrei.

GLI ADORATORI DEGLI ANIMALI SONO PUNITI
15 Nella loro mentalità sbagliata e corrotta
divennero insensati
al punto di venerare rettili senza ragione e
bestie disgustose,
e tu giustamente hai mandato loro
un invasione di animali stupidi,
16 perché imparassero che colpa e castigo
vanno insieme a braccetto.

DIO CASTIGA CON MODERAZIONE GLI EGIZIANI...
17 Siccome Dio è onnipotente
e da una materia senza forma
ha creato un mondo pieno di armonia,
non aveva difficoltà a scegliere altri modi
per castigarli.
Poteva mandar loro un branco di orsi o di
leoni affamati,
18 o creare mostri inferociti e mai visti fino
allora,
draghi che sputano fuoco,
che appestano tutto con il loro fiato
puzzolente
e dagli occhi fanno uscire lampi terribili.
19 E non c'era nemmeno bisogno della loro
ferocia:
per distruggere d'un colpo gli Egiziani
bastava la loro vista terrificante.
20 E neppure c'era bisogno di queste fiere;
un solo cenno di Dio bastava a farli
cadere
colpiti dalla sua giustizia
e dispersi dal suo soffio potente.
Ma tu, o Dio, agisci con misura
e grande moderazione.

21 Tu potresti sempre importi con la forza
e nessuno saprebbe resisterti.
22 Tutto il mondo davanti a te è niente,
è come un manciata di farina
che fa appena inclinare un piatto della
bilancia,
è come una goccia di rugiada che al
mattino si posa sulla terra.
23 Tu hai compassione di tutti, perché puoi
tutto.
Tu chiudi un occhio sulle colpe degli
uomini
perché vuoi che cambino vita.
24 Tu ami tutte le cose esistenti
e niente di ciò che hai fatto ti dispiace.
Perché tutto è frutto del tuo amore.
25 Una cosa come potrebbe esistere, se tu
non la vuoi?
Come potrebbe continuare ad esserci
se tu, dopo averla chiamata, non la tieni
in vita?
26 Sì, tu hai compassione di tutte le cose,
perché tutte sono tue

CAPITOLO 12
1 e il tuo soffio le avvolge e le penetra,
o Signore che ami la vita.

2 A poco a poco tu correggi chi sbaglia,
tu lo avverti e gli fai comprendere le sue
colpe
e lo porti a rinunziare alla cattiveria
e a fidarsi completamente dite, o Signore.

....E ANCHE I CANANEI
3 Questo vale anche per gli antichi abitanti
della tua terra santa.
4 Tu li hai castigati perché erano pieni di
malvagità:
si davano alla magia e ai riti infami,
5 sacrificavano i loro figli senza pietà
e facevano banchetti di carne e sangue
umani.
Ma tu hai colto sul fatto chi praticava
questi riti sconci,
6 e per mezzo dei nostri antenati hai voluto
distruggere
quei genitori che uccidevano i figli
indifesi.
7 Così questa terra che ti è cara più di ogni
altra
poté ricevere nuovi abitanti degni di
appartenerti.

8 Eppure sei stato indulgente anche con i
Cananei
perché erano uomini.
Come avanguardia hai mandato contro di
loro le vespe
perché li distruggessero solo a poco a poco.
9 In battaglia potevi mettere questi uomini
cattivi nelle mani dei tuoi fedeli,
potevi distruggerli all'istante
con bestie feroci e con un comando
inesorabile.
10-11 Invece hai esercitato la tua giustizia
a poco a poco.
Lo sapevi già che sono una razza grama
e che non avrebbero mai cambiato idea
perché la cattiveria ce l'hanno nel sangue
e sono nati da un seme maledetto.
Ma tu volevi dare anche a loro l'occasione
di cambiare vita.

Non era per timore di qualcuno
che tu, Signore, aspettavi a punire le loro
colpe.
12 Nessuno potrà certo dirti «cos'hai
fatto?».
Nessuno potrebbe opporsi alle tue
decisioni
e accusarti perché hai distrutto popoli che
avevi creato.
Di fronte a te non c'è nessuno
che possa farsi difensore di uomini
colpevoli.
13 Non c'è un altro dio che si prenda cura di
tutto
e al quale dovresti dimostrare di essere un
giudice onesto.
14 Nemmeno un re o un altro sovrano
potrebbe mettersi contro di te
e difendere quelli che tu condanni.

DIO E' TOLLERANTE
15 Tu sei giusto, o Signore, e guidi l'universo
con giustizia.
Condannare chi non lo merita
ti pare cosa indegna della tua potenza.
16 La tua forza è la fonte della tua giustizia:
poiché sei signore di tutto, con tutti sei
buono.
17 Il re che vede messo in dubbio il suo
strapotere
fa sfoggio di intolleranza
e accusa di insolenza anche quelli che lo
accettano.
18 Ma tu, che disponi della forza, giudichi
con mitezza
e ci governi con grande bontà,
eppure potresti agire con estrema potenza.

LA TOLLERANZA DI DIO UN ESEMPIO PER GLI UOMINI
19 Con il tuo modo di fare, o Signore, hai
insegnato al tuo popolo
che il giusto deve amare l'uomo.
Tu hai riempito di speranza i tuoi figli
perché, dopo i loro errori,
hai dato loro la possibilità di cambiar vita.
20 Perfino con i Cananei,
uomini degni di morte e nemici dei tuoi
figli,
sei stato indulgente e tollerante
per dar loro occasione di ravvedersi.
21 E con un'attenzione ancor più grande
hai corretto i tuoi figli,
per aver fatto con i loro antenati
un giuramento e un'alleanza piena di
promesse stupende.
22 In mille modi colpisci i nostri nemici per
istruirci.
Perciò, quando giudichiamo,
dobbiamo ricordarci della tua bontà
e, quando siamo giudicati,
dobbiamo sempre ricordare il tuo amore.

DIO CASTIGA PER CORREGGERE
23 Quelli che avevano un'assurda concezione
della vita
e vivevano facendo il male,
tu, Signore, li hai castigati
con le stesse cose orribili che avevano
adorato.
24 Infatti si erano veramente sbagliati
quando avevano scelto come dèi
gli animali più vili e ripugnanti
e si erano lasciati portare fuori strada
come bambini che non hanno giudizio.
25 Perciò li hai castigati e derisi
come bambini che non ragionano ancora.
26 Ma essi non si sono lasciati correggere
da un rimprovero in tono di scherzo.
Perciò dovranno ricevere da Dio un
castigo ben meritato.
27 Infatti si irritavano
per gli animali che li facevano soffrire
ed erano puniti con gli stessi animali che
credevano dèi.
E alla fine dovettero riconoscere come
vero Dio
quello che prima avevano rifiutato.
Per questo il castigo supremo si era
abbattuto su di loro.

CAPITOLO 13

PROCESSO ALL'IDOLATRIA

IL CULTO DELLA NATURA
1 Tutti quelli che non conoscono Dio,
nella loro debolezza si illudono.
Vedono le cose buone
ma non sanno risalire alla loro fonte;
prendono in considerazione le opere,
ma non sanno riconoscere l'artista che le
ha fatte.
2 Essi ritengono divinità messe a capo del
mondo
il soffio vitale, l'aria leggera,
le costellazioni e l'acqua impetuosa,
il sole e la luna.
3 Ma, se affascinati dalla loro bellezza
arrivano a considerarli dèi,
sappiano che il Signore di queste cose è
ancora più grande:
colui che le ha fatte è la sorgente stessa
della bellezza.
4 Se sono presi da stupore per la loro
potenza ed energia,
imparino da loro quanto è più forte chi le
ha fatte.
5 Perché, a partire dalle creature grandi e
belle,
ci si può fare un'idea del loro autore al
quale assomigliano.

6 Ma questi uomini non si devon
rimproverare troppo.
Infatti forse si sbagliano
proprio mentre cercano Dio e vogliono
trovarlo.
7 Tutti dediti alle sue opere, le indagano
e cedono alla loro bellezza,
perché sono belle le cose visibili.
8 Però non si possono interamente scusare.
9 Se infatti sono riusciti a esplorare
tutti i segreti del mondo,
come mai non sono stati i primi a scoprire
il Signore del mondo?

IL FALEGNAME SI FABBRICA IL SUO DIO
10 Sono dei poveri diavoli, loro e tutte le
loro speranze,
quelli che invocano come divinità le opere
fatte da uomini.
Hanno fiducia in cose senza vita:
oro e argento lavorati con arte,
statue che copiano esseri viventi,
pietre senza valore, lavorate da mani
esperte.
11 Prendiamo per esempio il falegname:
taglia un arboscello,
un legno facile da maneggiare.
Pratico del mestiere, toglie la corteccia.
Con la sua abilità lo lavora
e ottiene un oggetto utile per i bisogni di
tutti i giorni.
12 Il legno che gli è rimasto
lo mette sul fuoco
per prepararsi il cibo e sfamarsi.
13 Quel che gli avanza ancora e non serve più
a nulla
perché è storto e pieno di nodi,
lo prende e, per occupare il tempo, lo
scolpisce.
Con la passione propria dei momenti di
svago
riesce a dargli una figura
e ottiene l'immagine di un uomo
14 o di un animale spregevole.
Poi lo colora di rosso,
prima con una terra speciale e poi con
alghe
finché non c'è più nessuna macchia.
15 Poi cerca un posto adatto dove metterlo,
lo pone su una parete e lo fissa con un
chiodo;
16 si preoccupa perché non cada.
Sa bene che è un pezzo di legno
incapace di pensare a se stesso:
è solo una statua e ha bisogno di aiuto.
17 Eppure si mette a pregarlo
per gli affari, per le nozze, per i figli;
non si vergogna di parlare a una cosa che
non ha vita.
Per la propria salute si rivolge a una cosa
debole,
18 per la vita a una cosa morta,
per ricevere un aiuto prega chi è senza
mezzi,
per i suoi viaggi chi è incapace di fare un
passo.
19 Per guadagnarsi il pane, per il successo e
per il lavoro delle sue mani,
chiede aiuto a chi non riesce nemmeno a
muovere una mano.

CAPITOLO 14
E' DIO CHE PROTEGGE IN MARE, NON UN PEZZO DI LEGNO
1 Un altro, in procinto di imbarcarsi,
sta per attraversare il mare minaccioso.
Ma prima si mette
a invocare una statua di legno
più malconcia della barca su cui vuole
salire.
2 Questa almeno l'hanno progettata
perché volevano guadagnare qualcosa:
gli artigiani l'hanno costruita con l'abilità
del mestiere.
3 Ma sei tu, o padre, che ne tieni saldo il
timone,
perché ti preoccupi degli uomini e già un
tempo
hai tracciato una rotta nel mare
e un sentiero sicuro in mezzo alle acque.
4 Così hai fatto vedere che puoi salvare da
ogni pericolo
anche se chi si imbarca non è marinaio
esperto.
5 Tu vuoi che le opere della tua sapienza
siano utili;
perciò gli uomini possono affidare la loro
vita
anche a una fragile barca
e arrivare a buon porto
perfino attraverso il mare in burrasca.
6 Anche all'inizio, quando morirono i
giganti superbi,
la speranza del mondo trovò scampo su
una zattera
e, guidata dalla tua mano,
poté lasciare il seme di nuove generazioni
per l'avvenire del mondo.
7 Dio ha protetto quella zattera
e l'ha utilizzata per salvare gli uomini.

GLI IDOLI E I LORO COSTRUTTORI
8 Maledetto l'idolo e chi lo fa!
Maledetto l'autore che lo ha costruito,
maledetto l'idolo perché viene chiamato dio
anche se è solo un pezzo di legno che
marcisce.
9 Dio odia in egual misura
l'empio e l'empietà.
10 Perciò castigherà l'opera e il suo autore,
11 e interverrà contro gli idoli di tutte le
nazioni.
Sono diventati una vergogna nel mondo
creato da Dio:
sono un ostacolo nel quale gli uomini
inciampano
e una trappola per chi non sa ragionare.

IL DOLORE E IL POTERE ALLA BASE DI CERTI IDOLI
12 L'idea di costruire statue sacre
fu il primo passo per diventare infedeli a
Dio,
e il secondo fu la corruzione morale.
13 Gli idoli non c'erano all'inizio
e certo non ci saranno sempre.
14 Questa mania degli idoli si è imposta nel
mondo
perché gli uomini erano superficiali,
ma finirà bruscamente
perché Dio l'ha deciso.

15 Un padre, afflitto per la morte prematura
del figlio,
fece costruire la statua del figlio
e si mise a onorare come dio un morto;
e tramandò ai familiari riti e cerimonie
misteriose.
16 Con il passar del tempo,
quest'usanza infelice prende consistenza
e tutti la rispettano come fosse una legge.

Altre statue vengono adorate per ordine
dei sovrani.
17 La gente non poteva onorarli di persona
perché abitavano lontano.
Allora, per rappresentarli a distanza,
fecero costruire una statua del re venerato
e lo onorarono con devozione come se
fosse presente.
18 L'ambizione dell'artista ne estese il culto
anche presso quelli che non lo praticavano.
19 Lo scultore infatti vuol piacere al sovrano
e perciò modifica ad arte i lineamenti e li
rende più belli.
20 E la gente, sedotta dal fascino dell'opera,
rende onori divini al re che prima onorava
come uomo.
21 Questa per gli uomini è una vera trappola:
vittime della disgrazia o del potere
chiamano dio oggetti di pietra e di legno.

CONSEGUENZE SUL PIANO MORALE
22 Ma non si accontentano di voltar le spalle
a Dio.
Siccome non lo conoscono
vivono una profonda crisi ad ogni livello
e danno il nome di pace a un male del
genere.
23 Praticano riti segreti e immolano i loro
figli,
le loro feste religiose sono baldorie con riti
stravaganti.
24 Non rispettano più la vita e il matrimonio,
uno uccide l'altro a tradimento
o semina dolori con l'adulterio.
25 E tutto è un'estrema confusione:
sangue e omicidi, furti e imbrogli,
corruzione e slealtà,
tumulti e giuramenti falsi.
26 Capovolgono la scala dei valori,
non hanno nessun senso di riconoscenza,
rovinano gli altri moralmente,
conoscono perversioni sessuali,
matrimoni che durano un sol giorno,
adulteri e altre porcherie.

GLI IDOLI CAUSA DI OGNI MALE
27 Essi adorano idoli senza personalità
e questo è l'inizio, la fine e il colmo di
ogni male.
28 Nelle loro feste religiose vanno in delirio
o pronunziano oracoli falsi.
In tutta la loro vita si comportano da
disonesti
e spergiurano per cose da niente.
29 Si fidano di idoli senza vita
e non pensano al castigo
quando giurano il falso.
30 Ma un giusto castigo li attende
per due motivi:
perché si sono fatti un'idea sbagliata di
Dio
ricorrendo agli idoli,
e perché hanno spergiurato e ingannato
senza pensare che il giuramento coinvolge
Dio.
31 Gli idoli, chiamati come testimoni nei
giuramenti,
non sono capaci affatto di castigare.
Dio, invece, nella sua giustizia punisce i
peccatori
e colpisce sempre chi è ingiusto e spergiura.

CAPITOLO 15
IL VERO DIO E QUELLI DIPINTI
1 Ma tu nostro Dio, sei un Dio fedele:
sei buono e paziente
e governi l'universo con grande amore.
2 Anche se siamo colpevoli, ci mettiamo nelle
tue mani,
perché ti riconosciamo come nostro Signore
e non peccheremo più
perché sappiamo di appartenerti.
3 Infatti chi ti conosce può vivere come vuoi
tu
e chi ti riconosce come signore si assicura
una vita immortale.
4 Non ci ha indotto in errore l'invenzione di
un'arte cattiva
la fatica sterile dei pittori che dosano luci
e ombre
e abbozzano immagini con vari colori.
5 Queste figure risvegliano la passione della
gente superficiale
che si innamora di forme e di immagini
senza vita.
6 Quelli che le fabbricano, le ammirano o le
adorano
amano il male e sono degni di simili speranze.

FABBRICANO IDOLI DI ARGILLA
7 Il vasaio a fatica impasta l'argilla
e modella oggetti diversi per i bisogni di
tutti i giorni.
Con la medesima argilla forma,
uno dopo l'altro e alla stessa maniera,
piatti per mangiare e vasi da notte.
Per gli uni e per gli altri è lui che decide
a cosa dovranno servire.
8 Poi, con la stessa argilla,
fa un idolo senza personalità.
Ma questa è una fatica sbagliata:
egli è appena stato tratto dalla terra
e tra poco deve ritornarci
e restituire la vita che ha avuto in prestito.
9 Ma lui non pensa che deve morire
e che la sua vita è breve.
Vuol far concorrenza con chi lavora l'oro
e l'argento,
imita chi fonde il bronzo
e pensa che sia un onore modellare cose
false.
10 Ma cenere sono i valori in cui crede,
le sue speranze sono un pugno di mosche
e la sua vita conta meno dell'argilla.
11 Ma non riconosce colui che lo ha
plasmato
e gli ha dato la vita, la forza di agire
e lo spirito che lo fa vivere.
12 Per lui la vita è un passatempo,
l'esistenza un mercato, un'occasione per
far soldi,
dice che bisogna approfittare di tutto,
anche del male.
13 Costui più di tutti sa di peccare,
quando con la terra costruisce
cose fragili e statue di dèi.

CHI ADORA GLI IDOLI E' UNO STUPIDO
14 I nemici del tuo popolo
e quelli che lo hanno oppresso sono infelici
e hanno meno cervello di un bambino.
15 Infatti hanno adorato gli idoli di tutti i
popoli,
idoli che non possono usare gli occhi per
vedere,
il naso per respirare, le orecchie per
ascoltare,
le dita per toccare,
i piedi per camminare.
16 Perché li ha fatti un uomo,
uno che ha ricevuto lo spirito solo in
prestito.
Certo, nessuno è capace di modellare un dio
che assomigli almeno un po' al vero Dio.
17 Con mani empie, un mortale può costruire
soltanto cose morte;
l'uomo vale ben più delle statue che adora;
infatti lui ha ricevuto la vita,
quelle no di certo.
18 Questi uomini adorano le bestie più
schifose,
che per stupidità risultano peggiori di tutte
le altre.
19 Mentre certi animali possono essere
simpatici,
questi non sono nemmeno belli;
anzi Dio non li ha approvati
e non si è curato di loro.

CAPITOLO 16
LE QUAGLIE
1 Tu o Dio, hai castigato giustamente gli
Egiziani
e li hai tormentati con molti animali,
simili a quelli che adoravano.
2 Invece il tuo popolo non l'hai castigato,
ma, nella tua bontà, gli hai preparato le
quaglie
che era un cibo straordinario
e lo desideravano tanto, perché avevano
fame.
3 AI contrario, gli Egiziani avevano fame
ma erano disgustati dagli animali che
mandasti loro,
perdevano perfino l'istinto della fame.
Il tuo popolo, invece, fu senza cibo per
poco tempo,
ben presto, infatti, poté gustare per la
prima volta un cibo squisito,
mai assaggiato fino allora.
4 Certo, su quelli doveva abbattersi una
carestia implacabile
perché erano gli oppressori
e solo al tuo popolo dovevi far vedere
come tormentavi i suoi nemici.

SERPENTI E CAVALLETTE
5 Quando serpenti sinuosi assalirono i tuoi
e come bestie inferocite mordevano e
davano la morte,
questo tuo castigo non distrusse tutto il
popolo.
6 Fu solo un avvertimento pauroso e durò
per breve tempo.
Ma ci fu anche un segno della salvezza
che doveva ricordare loro le parole della
tua legge:
7 infatti chi si voltava a guardare il serpente
di bronzo
era salvato non dalla statua,
ma solo da te che sei il salvatore di tutti.
8 E così hai dimostrato ai nostri nemici
che tu solo liberi da ogni male.
9 Gli Egiziani morivano per le punture di
cavallette e di mosche
e non riuscivano a trovare un rimedio per
sopravvivere,
perché meritavano un simile castigo.
10 Invece nemmeno il morso velenoso dei
serpenti poté uccidere i tuoi figli:
perché tu avevi compassione di loro e li
salvavi.
11 Erano morsicati dai serpenti
perché ricordassero le tue parole,
ma subito venivano guariti
per timore che si dimenticassero di te
e diventassero insensibili ai tuoi benefici.
12 Non si curavano con erbe e fasciature:
bastava la tua parola, o Signore che
guarisci tutto.
13 Tu infatti hai potere sulla vita e sulla
morte,
puoi far scendere nel regno dei morti e far
risalire.
14 Invece l'uomo, nella sua cattiveria,
può uccidere
ma non può ridare il respiro a chi non
l'ha più
e non può liberare chi ormai è prigioniero
del mondo dei morti.

LA GRANDINE E ALTRI FENOMENI STRANI
15 Non è possibile sfuggire alla tua mano, o
Signore.
16 Gli Egiziani, che non volevano
riconoscerti come Dio,
li hai frustati con il tuo braccio potente,
li hai perseguitati con piogge incredibili,
grandine e acquazzoni travolgenti,
e li hai distrutti con il fuoco.
17 E, cosa stranissima, nell'acqua che tutto
spegne,
il fuoco diventava più grande
perché tutta la natura combatteva a fianco
dei tuoi.
18 Talvolta la fiamma si attenuava
per non distruggere
gli animali mandati contro gli Egiziani.
Di fronte a questo spettacolo dovevano
ben capire
che era Dio a colpirli con il suo giudizio.
19 Talvolta invece la fiamma, anche in mezzo
all'acqua,
bruciava con forza straordinaria
per distruggere i prodotti di quella terra
abitata da uomini ingiusti.

LA MANNA
20 Al tuo popolo, invece, hai distribuito il
pane degli angeli.
Non era necessario il loro lavoro,
perché tu dal cielo davi loro un pane già
pronto:
poteva piacere a tutti e soddisfare ogni
palato.
21 Questo cibo che proveniva da te
ai tuoi figli manifestava la tua tenerezza:
incontrava il gusto di chi lo mangiava
e si trasformava come ciascuno voleva.
22 Ma poi, come una coltre di neve o di
ghiaccio,
resisteva al fuoco senza sciogliersi.
Così gli Israeliti potevano capire anche
quello che avvenne
quando il fuoco resisteva all'acqua e alla
tempesta
per distruggere come folgore i raccolti dei
nemici.
23 Invece ora, perché si trattava del cibo dei
tuoi figli, il fuoco dimenticava perfino
la sua forza distruttiva.

24 Ogni cosa creata è al servizio di te che
l'hai fatta:
è dura nel castigare i cattivi
e dolce nel fare del bene a quelli che
confidano in te.
25 Perciò anche allora si adattava a ogni
cambiamento,
era al servizio di quel che davi per nutrire
tutti
secondo i desideri di chi ti pregava.
26 Così i tuoi figli che tu ami, o Signore,
imparino
che non bastano i frutti della terra a
nutrire l'uomo:
solo la tua parola tiene in vita chi ha
fiducia in te.
27 La manna resisteva al fuoco,
ma poi si scioglieva sfiorata soltanto da
un raggio di sole.
28 Così dobbiamo imparare a ringraziarti
prima che spunti il sole
e a pregarti quando si fa giorno.
29 Perché, se uno è ingrato,
la sua speranza si scioglie come neve al sole
e si disperde come acqua che non serve più.

CAPITOLO 17
LE TENEBRE
1 Grandi sono le tue decisioni
e difficili da spiegare:
perciò certi uomini ottusi non le hanno
mai capite.
2 Era gente senza legge e senza fede
e pretendeva di dominare il popolo che
appartiene.
Perciò sono diventati prigionieri delle
tenebre
una lunga notte li ha incatenati,
li ha ricoperti e tenuti sotto chiave,
lontani dalla tua mano che protegge.
3 Commettevano colpe in segreto
e si illudevano di farla franca.
Pensavano di essere coperti da una fitta
nebbia
e di essere dimenticati da te.
Perciò furono dispersi,
colpiti da spavento terribile
e scossi dalla paura dei fantasmi.
4 Nemmeno il nascondiglio dove si
trovavano
li salvava dalla paura.
Attorno a loro c'era un frastuono
assordante
e apparivano fantasmi cupi con lugubri
volti.
5 Nemmeno la forza del fuoco riusciva a far
luce
e gli astri si rifiutavano
di rischiarare dall'alto
quella notte buia.
6 Appariva soltanto un rogo
che seminava morte e terrore.
Per la paura, quando la visione
scompariva,
quello che avevano visto pareva ancora
peggiore.
7 Ricorrere alla magia non serviva a
niente:
la boria dei maghi e tutte le loro arti
subivano una cocente smentita.
8 Promettevano infatti
di eliminare il timore e l'inquietudine
che gettano lo sconforto nei cuori.
Ma loro stessi erano sconvolti
da un'apprensione ridicola.
9 Quando non c'era più motivo di aver
paura,
li terrorizzavano il passaggio di bestie
e il sibilo dei serpenti.
10 Morivano di spavento.
Avevano paura anche solo ad aprire gli
occhi,
perché l'aria, dalla quale non si può
scappare,
li riempiva di terrore.

11 Per natura l'uomo cattivo è pieno di
timori
e da se stesso si fa testimone della propria
condanna;
quando è oppresso dalla coscienza vede
pericoli dappertutto.
12 Infatti uno ha paura solo se non riesce ad
aiutarsi con la riflessione;
13 e, se non ha una sicurezza che viene dal
cuore,
sta male perché non conosce la causa del
suo tormento.

14 Ma quella per gli Egiziani
era una notte davvero impossibile,
uscita dal fondo impenetrabile del regno
dei morti.
E i maghi erano impotenti come tutti gli
altri.
15 Ciascuno era sconvolto da strani fantasmi,
si sentiva paralizzato e abbattuto.
Infatti su tutti era piombato un terrore
improvviso e inaspettato.
16 Ognuno cadeva a terra là dove si trovava
e si sentiva rinchiuso e imprigionato nelle
tenebre:
era come in una prigione anche se non
c'erano sbarre.
17 Agricoltori o pastori
o lavoratori in aperta campagna
ognuno era colto all'improvviso e restava
come paralizzato.
18 Tutti erano legati con la stessa catena di
tenebre:
e il fischio del vento,
il canto melodioso degli uccelli sui folti
rami,
il rumore dell'acqua che scorre impetuosa,
19 il cupo fragore di rocce che precipitano a
valle,
il frastuono di animali che corrono e
saltano,
il ruggito di belve inferocite
e ogni rumore ampliato dall'eco nel cavo
dei monti,
tutto li terrorizzava e li paralizzava.
20 Ma il resto del mondo era illuminato da
una luce splendente
e ognuno era occupato nei suoi lavori
senza nessun impedimento.
21 Solo sugli Egiziani incombeva una notte
profonda
ed era un'immagine delle tenebre della
morte
nella quale dovevano ben presto finire.
Ma per gli Egiziani la loro stessa vita era
diventata
un peso ben più gravoso delle tenebre.

CAPITOLO 18
1 I tuoi fedeli invece si godevano una
grande luce.
Gli Egiziani li sentivano
ma non potevano vederli
e li dicevano felici
perché non avevano sofferto il castigo di Dio.
2 Anzi li ringraziavano
perché non si vendicavano dei torti subiti
e chiedevano perdono
di averli maltrattati.
3 Agli Ebrei hai dato una colonna di fuoco
per guidarli lungo piste sconosciute.
Era come un sole che però non scottava
nel loro cammino glorioso attraverso il
deserto.
4 Gli altri invece meritavano
di essere prigionieri delle tenebre
e di non vedere più il sole.
Infatti avevano tenuto schiavi i tuoi figli,
mentre tu volevi servirti di loro
per dare al mondo una luce che non si
spegne mai: la tua legge.

NOTTE DI TRAGEDIA E NOTTE DI LIBERAZIONE
5 Gli Egiziani avevano deciso
di uccidere i neonati del tuo popolo.
Solo Mosè fu deposto sulla riva del fiume
e fu salvato.
Per castigo tu hai tolto loro un gran
numero di figli
e li hai fatti perire tutti insieme fra le onde
impetuose.
6 I nostri antenati già prima furono
preavvisati
di questa notte memorabile.
Sapevano dunque a quali promesse
avevano creduto
e in piena sicurezza potevano rallegrarsi.
7 Perciò il tuo popolo aveva aspettato
questa notte
come salvezza per i tuoi fedeli e
distruzione dei loro nemici.
8 Sì, perché le stesse cose ti servono
per castigare i nostri nemici
e per glorificare noi,
il popolo che hai chiamato e voluto per te.
9 In segreto i discendenti di una stirpe
santa
ti offrivano sacrifici nella loro fedeltà
e si accordavano per rispettare questa
legge divina:
quelli che appartengono solo a te
devono essere solidali tra loro
nei momenti belli e in quelli difficili.
Essi cantavano i canti del loro popolo.
10 A loro faceva eco il grido confuso dei
nemici,
i lamenti di chi piangeva i propri figli
si sentivano dappertutto.
11 Padroni e servi erano colpiti con la stessa
pena,
il re e la gente del popolo soffrivano la
stessa angoscia.
12 Insieme avevano un numero altissimo di
morti,
periti tutti allo stesso modo.
I vivi non bastavano a seppellirli:
il fior fiore dei giovani era stato
annientato in un istante.
13 Prima non volevano crederci affatto
e pensavano si trattasse di una qualche
magia.
Ma davanti ai cadaveri dei loro
primogeniti
dovettero riconoscere che Israele
appartiene a Dio, come un figlio.
14 Quando un silenzio profondo avvolgeva
tutte le cose
e la notte era a metà del suo cammino,
15 la tua parola onnipotente,
dai cielo, dal tuo trono regale,
si precipitò in quella terra maledetta.
Era come un guerriero implacabile;
16 i suoi piedi toccavano terra,
ma la sua mano arrivava fino al cielo;
come spada affilata portava il tuo decreto
irrevocabile
e là dove si fermò riempì tutto di morte.
17 Subito gli Egiziani furono sconvolti da
visioni e sogni terrificanti.
Tormentati da timori indicibili,
18 erano scagliati qua e là, mezzi morti,
e facevano capire gli uni agli altri
la causa di questo sterminio.
19 Infatti i sogni che li avevano sconvolti
erano stati come una rivelazione:
non dovevano subire questa morte terribile
senza saperne il perché.

GLI EBREI A TU PER TU CON LA MORTE

20 La prova della morte toccò anche agli
Ebrei
e molti perirono nel deserto;
ma questo castigo di Dio non durò a
lungo:
21 Aronne, che era fedele a Dio,
intervenne subito come protettore.
Prese le armi che sono proprie di un
sommo sacerdote,
la preghiera e l'incenso, e li offrì per
espiare i peccati.
Così affrontò la tua collera, o Dio, e mise
fine alla rovina,
e fece vedere che era proprio tuo servo.
22 Riuscì a vincere il tuo furore non con la
forza fisica
o con la potenza delle armi;
con la sola parola soggiogò la morte
che eseguiva il tuo castigo.
Ricordava l'alleanza e gli impegni
che tu avevi preso con i nostri antenati.
23 Mentre i cadaveri si ammucchiavano gli
uni sugli altri,
intervenne e arrestò il tuo furore
e ti impedì di colpire altra gente.
24 Sul vestito che gli toccava i piedi
era ricamato tutto il mondo.
Sui quattro ornamenti di pietre preziose
erano scolpiti i nomi degli antenati
famosi.
La corona che aveva in capo
era un segno della tua grandezza, o
Signore.
25 A questa vista lo sterminatore indietreggiò
pieno di paura.
Questa sola esperienza della tua collera
poteva bastare per il tuo popolo.

CAPITOLO 19

IL PASSAGGIO DEL MAR ROSSO

1 Invece contro gli Egiziani Dio intervenne
senza pietà;
nella sua collera non usò mezze misure
perché li conosceva bene
e sapeva quello che avrebbero fatto.
2 Infatti, dopo aver dato agli Ebrei il
permesso di andarsene
e dopo averli fatti partire in fretta,
cambiarono parere e li inseguirono.
3 Erano ancora in lutto
e piangevano sulle tombe dei loro morti,
quando furono sedotti da un nuovo
progetto assurdo:
essi che avevano pregato gli Ebrei di
andarsene
e li avevano fatti partire,
ora invece decisero di inseguirli
come se questi fossero scappati.
4 Un meritato destino li spingeva a questo
gesto
e faceva loro dimenticare quel che
avevano passato.
Erano stati castigati, ma non in misura
adeguata,
e ora essi stessi portavano al colmo questo
loro castigo.
5 Mentre il tuo popolo viveva un viaggio
straordinario,
quelli trovavano una morte inaudita.
6 Dio modellava di nuovo tutta la creazione
nei suoi vari elementi
e ogni cosa ubbidiva ai suoi comandi
per custodire i tuoi figli sani e salvi.
7 Si poteva vedere la nube coprire d'ombra
l'accampamento,
la terra asciutta apparire là dove prima
c'era acqua,
una strada libera aprirsi in mezzo al mar
Rosso
e una pianura verdeggiante sorgere al
posto dei flutti violenti.
8 Di là poté passare il popolo tutto intero.
Protetti dalla tua mano,
erano spettatori di prodigi stupendi.
9 Correvano qua e là come cavalli al
pascolo
e saltavano come agnelli
e cantavano inni a te, Signore, perché li
avevi liberati.
10 Ricordavano bene quel che era accaduto
quando erano schiavi:
allora, al posto di animali, la terra diede
zanzare
e al posto dei pesci il Nilo riversò rane in
gran quantità.
11 Più tardi videro una nuova specie di
uccelli,
quando, spinti dalla gola, chiesero cibi
delicati.
12 Allora dal mare vennero le quaglie
e questo fu un ammonimento per il tuo
popolo.

GLI EGIZIANI HANNO ODIATO GLI EBREI

13 Il castigo si abbatté su quei malvagi
solo quando furono ammoniti da fulmini
fragorosi.
Giustamente essi dovettero soffrire per la
loro cattiveria,
perché avevano avuto un odio viscerale
contro gli stranieri.
14 Un tempo gli abitanti di Sodoma
non avevano accolto ospiti sconosciuti.
Ma gli Egiziani ridussero addirittura
schiavi
quegli stranieri che erano i loro
benefattori.
15 Non solo i primi meritano un castigo
perché ricevettero gli stranieri con tanta
cattiveria.
16 Ma anche gli altri. Essi infatti prima
fecero festa,
accolsero questi stranieri come
concittadini,
e poi li schiacciarono obbligandoli a lavori
forzati.
17 Per questo furono accecati
come gli abitanti di Sodoma
sull'uscio di Lot, uomo giusto:
quando, immersi in fitte tenebre,
ciascuno cercava di raggiungere la propria
casa.

NEL MONDO DIO CREA UNA NUOVA ARMONIA
18 Gli elementi che compongono il mondo
si scambiavano tra di loro
come sull'arpa le diverse note
variano il discorso musicale,
pur conservando sempre la loro tonalità.
Questo appare chiaro
a chi considera con attenzione quel che è
capitato.
19 Gli abitanti della terra divennero come
pesci,
e le rane del Nilo camminarono sulla
terra,
20 nell'acqua il fuoco poté aumentare la sua
potenza
e l'acqua dimenticò la sua proprietà di
spegnere il fuoco.
21 Le fiamme non consumavano le carni di
animali fragili
che si trovavano in mezzo al fuoco,
e non riuscivano nemmeno a sciogliere la
manna,
quel cibo divino che è simile alla brina
e che pur si scioglie tanto facilmente.

CONCLUSIONE
22 In ogni cosa tu, o Signore,
hai fatto grande il tuo popolo
e l'hai ricolmato di onori
e non hai dimenticato di stargli vicino
in ogni tempo e in ogni luogo.
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